
Cercasi gol, disperatamente. Gli osservatori, i tecnici e gli opinionisti affermano che non c’è troppo da preoccuparsi, che la Fiorentina non sta giocando male ma, al momento, mancano le reti. Nel gioco del calcio se non è tutto, poco ci manca. Vero che ci vuole equilibrio, che si deve trovare il giusto compromesso tra attacco e difesa ma in questo diabolico sport vince chi segna un gol più degli avversari. Ecco il vero problema viola. Una partenza così a rilento, sotto l’aspetto realizzativo, non si vedeva da tempo a Firenze. A furor di popolo s’invocava l’utilizzo delle due punte come panacea di tutti i mali. Contro l’Atalanta, si sono visti Kalinic e Babacar dal 1’ ma il risultato è stato lo stesso: zero gol. Nulla è cambiato.
Poche le occasioni. Non è il numero di punte in campo che determinano le segnature. Sarebbe troppo semplice. In questo situazione, sta al tecnico trovare una soluzione. Una nuova idea tattica. Serve una manovra più fluida. Il tempo non è dalla parte del tecnico portoghese, non fosse altro perché si gioca ogni tre giorni e allenamenti per provare e assimilare nuovi movimenti. Quel che è certo è che così non si può andare avanti. Sousa deve riuscire a motivare nuovamente la squadra, deve ridare entusiasmo. La società deve appoggiare e sostenere l’allenatore. C’è bisogno di ritrovare la via del gol, altrimenti si rischia di entrare in un vortice di malinconia che affosserebbe l’ambiente.