
Che la Fiorentina abbia un rendimento discontinuo durante i 90 minuti è ormai un dato di fatto. Andando più nel particolare però emerge un dato preoccupante: spesso le amnesie che colpiscono gli undici mandati in campo da Paulo Sousa avvengono nei minuti iniziali della partita. Amnesie gravi, che portano gli avversari a schiacciare una Fiorentina che nei primi minuti da la sensazione di rimanere imbambolata a guardare l’altra squadra fare gioco. Certo, la partita di Milano con l’Inter è stata la massima dimostrazione di una squadra che scende in campo dopo mezzora dal fischio d’inizio; tuttavia il match di lunedì è solo l’ultimo sintomo di una costante allergia agli inizi di partita.
Per farsi un’idea basta guardare i dati dei gol subiti dai gigliati nei primi tempi: in Serie A Tatarusanu si è trovato a dover raccogliere il pallone dalla rete ben nove volte su quindici durante i primi 45 minuti, equivalenti al 60% dei gol incassati dalla Fiorentina. Se poi analizziamo le marcature subite dai viola nella prima mezzora di gioco la percentuale è ancora più eloquente: sette gol su quindici, pari al 47% delle reti subite nel campionato italiano dal club gigliato. Dunque quasi la metà delle marcature incassate dalla Fiorentina in Serie A sono arrivate nei primi trenta minuti della partita.
Se non vogliamo affidarci ai numeri, basta ricercare nella nostra memoria per accorgersi di quella che sta diventando una pericolosa tendenza di questa Fiorentina formato 2016-2017: tralasciando la recente sconfitta con l’Inter, è sufficiente tornare indietro di tre giorni per ritrovarci in una situazione simile. Anche contro il Paok, infatti, i viola si sono ritrovati sotto di due gol già al 26′ del secondo tempo, conseguenza di un primo quarto d’ora gigliato orrendo. Situazioni simili vissute paradossalmente anche nella gara vinta 0-4 contro l’Empoli: l’unico momento di difficoltà mostrato dai gigliati nel match del Castellani è stato proprio nelle prime battute, nelle quali gli azzurri sono arrivati più di una volta vicini a segnare il gol del vantaggio.
Non bastassero queste prestazioni si pensi alle partite con Cagliari, Torino, Udinese o Juventus. Tutte partite nelle quali la squadra è entrata in campo con un atteggiamento molle, indeciso, per poi riprendersi con il passare dei minuti, a volte tardivamente. Di certo non è una tendenza che si è vista in tutte le partite disputate finora dalla Fiorentina (contro Sampdoria e Bologna il primo tempo è stato più che convincente, con un vistoso calo nella seconda frazione), ma la frequenza delle partite iniziate con il piede sbagliato è troppo ampia perché Sousa non cominci a preoccuparsi. Le ragioni possono essere molteplici, tutte riconducibili all’aspetto mentale della squadra. Al tecnico portoghese il compito di risolvere la questione, perché non è possibile regalare così spesso i primi minuti di partita agli avversari.