
Frustate in stile Ciuffi nell’ultimo Blog di Ludwigzaller. Nel mirino Gasperini, il ‘copione’ Allegri… e Bettega.
Nei momenti di difficoltà che inevitabilmente accompagnavano le sue imprese militari, Napoleone si domandava cosa avrebbero fatto al suo posto i grandi condottieri del passato, come Cesare o Annibale. Chi scrive di Fiorentina, e sia colto dagli stessi dubbi, non può che riandare con la memoria a Mario Ciuffi. Proprio lui, quel Ciuffi che si esibiva in veri e propri esorcismi utili a cancellare la colpa di chi proveniva dall’odiata Juventus, che finanziava a sue spese le trasferte, che formava una donchisciottesca coppia, tarantiniana e amabilmente kitsch, con il suo compagno di avventure televisive, Salvatore. Per eccesso di generosità aveva perso tutto, alla fine della sua vita, a quel che si lesse, anche la casa. Dissipato una fortuna.
Se l’alternativa è tra appassionati e tifosi (si veda il primo post di questo blog), Ciuffi non può essere classificato che tra i tifosi. Ciuffi se la Fiorentina perdeva stava malissimo e non lo nascondeva. Eppure manteneva una sua naturale eleganza, non era mai becero o aggressivo ma calmo e ironico. Proprio come quei re della festa, quei popolani che i Medici mettevano alla guida delle Potenze (Kings of the street, come recita il titolo del libro di un mio collega storico, David Rosenthal).
Che avrebbe detto e fatto Ciuffi nelle circostanze attuali? Prendiamo il caso di Gasperini e Chiesa: il rigore forse non c’era, o forse c’era, ma Gasperini insinua che Chiesa non sia onesto, mettendo in crisi la sua carriera e additandolo agli arbitri, ai giornalisti, agli altri tifosi come un simulatore. E poi il rigore c’era avrebbe aggiunto Ciuffi, perché l’atalantino è subito alle sue spalle, dapprima lo sfiora con una mano, poi gli frana addosso. A questo punto Ciuffi avrebbe tirato fuori la sua frusta da western all’italiana, e l’avrebbe fatta schioccare, inviando anatemi catodici a Gasperini. Ebbene diciamolo, io la penso come lui, non me ne frega nulla se il rigore c’era o non c’era e frusto Gasperini per la figura pessima che ha fatto.
Ma non è finita qui, perché, qualche tempo dopo, quel livornese “brutto e ignorante” di Massimiliano Allegri, un tipo che fa a cazzotti con la lingua italiana, ha osato redarguire Bernardeschi con le parole: qui non siamo alla Fiorentina. In teoria lo potremmo giustificare, si però, come si permette il suddetto di offendere la piazza e la città dall’alto della sua juventina spocchia? Chi si crede di essere? Allegri in tv andò a spiegare tempo fa che gli schemi non esistono, che sono illusioni, che lui non ci crede. Però guardate l’ultimo goal della Juve in coppa, possesso di palla insistito e passaggio a Cuadrado che rimette al centro per Dybala. Allegri ha copiato la Fiorentina di Montella e si è portato via, purtroppo, il giocatore più rappresentativo di quella squadra, il mitico JC che ora fa le fortune della Juve. Frustata quindi anche per il copione e inqualificabile Allegri.
Questo post non può che concludersi, naturalmente, con una frustata a Bettega, perché non sappiamo esattamente cosa abbia fatto e pensato, ma una frustata Bettega la merita sempre, di default.